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ICE – Acqua come diritto umano

2012

Nel settembre 2012 il Coordinamento Provinciale per l'Acqua Pubblica di Parma ha aderito, come membro del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, alla Campagna per l'ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) per l'acqua come diritto umano. "Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale. L'acqua è un bene comune, non una merce!".
È un percorso che il Forum italiano dei Movimenti per l'acqua ha deciso di intraprendere all'interno della Rete Europea per l'acqua scegliendo un primo terreno di attivazione a livello continentale. La proposta di questa ICE, formulata da EPSU (Confederazione Europea dei Sindacati Pubblici) che fa parte della rete, chiede sostanzialmente che:
1. le istituzioni dell'Unione Europea e gli Stati membri siano tenuti ad assicurare a tutti i cittadini il diritto all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari;
2. l'approvvigionamento in acqua potabile e la gestione delle risorse idriche non siano soggetti alle "logiche del mercato unico" e che i servizi idrici siano esclusi da qualsiasi forma di liberalizzazione;
3. l'UE intensifichi il proprio impegno per garantire un accesso universale all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.

L'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) è un nuovo strumento introdotto dal Trattato di Lisbona ed entrato in vigore nell'aprile del 2012. Consente ai cittadini e alle organizzazioni della società civile europea di proporre alla Commissione Europea un'iniziativa legislativa raccogliendo un milione di firme in almeno sette paesi dell'UE nell'arco di 12 mesi. La campagna per l'acqua come diritto umano è stata la prima lanciata e ha avuto un grande successo: a settembre sono state raggiunte e consegnate più di un milione e ottocentomila firme raccolte in 13 paesi dell'Unione (Italia, Germania, Austria, Belgio, Finlandia, Grecia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovenia e Slovacchia).

Le firme italiane sono state consegnate martedì 10 settembre al Ministero degli Interni. Ha contribuito all'iniziativa la CGIL Funzione Pubblica. L'Iniziativa dei Cittadini Europei è un segnale forte dopo i referendum di due anni prima, valica le frontiere nazionali e che dice all'Unione di come i cittadini, il sindacato e i movimenti europei siano convinti che la gestione del settore idrico debba essere fuori dal mercato e dalle logiche di profitto.

2015

L'8 settembre 2015 è stata una giornata storica per la democrazia europea. E' giunta al voto del Parlamento ed è stata approvata a maggioranza la relazione sul seguito da dare all'ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) sul diritto all'acqua. L'ICE "Right2Water" aveva raccolto due milioni di firme in 13 Paesi europei.

Il 25 giugno la Commissione per l'ambiente del Parlamento Europeo aveva votato una relazione sull'ICE confermando il suo sostegno per il diritto umano all'acqua e recependo quanto espresso dai cittadini dell'Unione.
Infine l'8 settembre in seduta plenaria il Parlamento Europeo ha ratificato a maggioranza, con pochissime modifiche, la relazione della Commissione ambiente impegnando così la Commissione europea a legiferare di conseguenza.

La Commissione per l'ambiente aveva evidenziato, e il Parlamento lo ha ribadito e ratificato, l'insufficiente risposta all'ICE da parte della Commissione Europea sottolineando come l'acqua sia un bene pubblico di vitale importanza, affermando la necessità di rispettare questo bene come diritto umano e non come una merce qualsiasi ed escludendo l'acqua dai trattati sul commercio.
Per questo stigmatizzava i distacchi dell'acqua come violazione dei diritti umani e ribadiva che le politiche europee devono garantire l'accesso all'acqua. Al tempo stesso sollecitava la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Il voto parlamentare impegna la Commissione ad attuare il diritto all'acqua in Europa tramite l'emissione di leggi che rendano reale il diritto umano all'acqua e ai servizi igienico-sanitari.
La Commissione è tenuta anche a non promuovere la privatizzazione dei servizi idrici nel contesto delle misure di austerità e ad escludere l'acqua, i servizi igienico-sanitari e di smaltimento delle acque reflue dalle regole del mercato interno.

Maendeleo-Italia aveva aderito alla campagna ospitandone contenuti, link e locandina sul proprio sito, invitando i propri sostenitori a seguire le attività del Forum e a partecipare fattivamente alla raccolta delle firme e alle campagne di pressione sui parlamentari europei. Ora condivide con gioia la soddisfazione per la riuscita dell'iniziativa!

Per approfondire, clicca qui per leggere la risoluzione del Parlamento Europeo.

Il 21 ottobre l'ONU ha confermato il diritto all'acqua tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (https://sustainabledevelopment.un.org/post2015/transformingourworld)

2016

Nel programma di lavoro annuale per il 2017, adottato il 25 ottobre 2016, la Commissione ha annunciato che presenterà una proposta legislativa sui requisiti minimi di qualità per le acque riutilizzate e una revisione della direttiva sull'acqua potabile a seguito dell'iniziativa dei cittadini "Right2Water".
(http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/initiatives/successful/details/2012/000003/it)

Vedi link:
http://www.maendeleo-online.org/2013-09-11-23-30-33/campagne-ami/item/200-acqua-bene-comune.html

http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/welcome?lg=it

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